SF ANNI 80/90: DAL CYBERPUNK IN POI (5)

A dominare la scena nei primi anni ottanta fu l’ondata cyberpunk. Il nuovo spazio da esplorare, dopo quello esterno tra le stelle e quello interiore della psiche, fu quello virtuale delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione. Si può dire che Internet sia stata profetizzata (anche se già ne esisteva una prima forma pionieristica) nel 1984 dal romanzo più celebrato del cyberpunk, Neuromante di William Gibson con il suo cyberspazio. Anche il cyberpunk fu lanciato da un’antologia di racconti, Mirrorshades, curata dall’intraprendente scrittore e giornalista Bruce Sterling. Sulla scia dell’ondata cyberpunk si assistette ad un rinnovato interesse accademico per la fantascienza (vista come un’area confinante con la letteratura postmoderna), all’esplodere dell’immaginario fantascientifico nel nuovo ambito dei videogiochi, ma soprattutto ad un rinnovato interesse da parte del cinema di Hollywood, che cominciò a realizzare, complici le nuove tecnologie digitali, film sempre più spettacolari spesso basati, direttamente o indirettamente, sui classici del genere. Le avanguardie furono una volta ancora sostituite dal “mercato”. L’ondata cyberpunk durò meno della New Wave, soprattutto a causa dell’affievolirsi dell’ispirazione dell’autore più dotato, William Gibson. Altri autori del movimento si affermarono in modo più o meno duraturo, come Lucius Shepard, Kim Stanley Robinson, Rudy Rucker, Lewis Shiner. A margine del movimento cyber si pose una tra le più interessanti autrici di quegli anni, la sofisticata e letteraria Pat Cadigan, mentre ne era del tutto al di fuori l’altra figura di spicco della scrittura al femminile, l’afroamericana Octavia E. Butler.

Anni novanta. Il periodo fu caratterizzato da una forte ripresa della fantascienza britannica, tanto che alla fine del decennio si parlò di un vero e proprio “British Boom”, legato all’attività di nuovi autori quali Iain Banks, Ken MacLeod, M. John Harrison e infine il più giovane, China Miéville. Negli Stati Uniti si assistette invece a un declino delle vendite di tali proporzioni che alcuni scrittori cambiarono genere: un vecchio leone come Thomas M. Disch, si riciclò brillantemente nell’horror con la sua Minnesota Supernatural Series; Robert Sheckley tentò di passare al giallo (come aveva già fatto negli anni sessanta), ma senza grandi risultati; Patricia Anthony, una delle autrici più promettenti, dalla fantascienza passò al fantasy; Jonathan Lethem, considerato da alcuni l’unico vero erede di Philip K. Dick, passò alla letteratura mainstream.

Tutto questo avvenne nel momento in cui temi, idee, immagini, luoghi, trame della fantascienza comparivano sempre più spesso anche al di fuori del genere, e si parlò di un genere Avantpop che pescava dalla fantascienza, dal giallo, dal western, dall’horror. Oltre alla prima produzione di Lethem, buon rappresentante di questa tendenza fu uno degli scrittori giovani, Matt Ruff. Anche in Gran Bretagna la ripresa della letteratura fantascientifica si legò a fenomeni d’ibridazione, che fecero parlare di new weird, o di weird fiction, o slipstream. China Miéville, ad esempio, nei suoi romanzi mescolò fantasy, horror, gotico, fantascienza e (in dosi massicce) i giochi di ruolo.

Della serie ‘sono uno scrittore pigro’ il pezzo è tratto da WIKIPEDIA.

NON LAMENTARTI…

Non incolpare nessuno, non lamentarti mai di nessuno, di niente, perché in fondo TU hai fatto quello che volevi nella vita.

Accetta la difficoltà di costruire te stesso ed il valore di cominciare a correggerti: Il trionfo del vero uomo proviene dalle ceneri del suo errore.

Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte, affrontala con valore ed accettala. In un modo o in un altro è il risultato delle tue azioni… e la prova che TU devi sempre vincere.

Non amareggiarti del tuo fallimento né attribuirlo agli altri. Accettati adesso o continuerai a giustificarti come un bambino.

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare e che nessuno è così terribile per cedere.

Non dimenticare che la causa del tuo presente è il tuo passato, come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.

I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno. Impara a nascere dal dolore e ad essere più grande, che è il più grande degli ostacoli.

Guarda te stesso allo specchio e sarai libero e forte, e finirai di essere una marionetta delle circostanze perché tu stesso sei il tuo destino.

Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba, Tu sei la parte della forza della tua vita.

Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita.

Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.

– Pablo Neruda –

IT’S MEME DAY

I RACCONTI DI LUNA

“Chiamami Luna. Potrei essere la madre naturale di mille unicorni o la figlia di un dio, indifferentemente. Potrei guardarti dritto negli occhi per dei secoli senza rivolgerti una sola parola. Ma non lo farò, non questa volta. Chiamami Luna. Come fossi il tuo ultimo sogno, la tua prima volta per qualunque cosa non hai mai fatto. Chiamami Luna… Sì, Luna, come quell’altra che brilla di luce altrui. Sono più simile alla sua faccia nascosta, o al suo demone interiore, che ogni tanto in preda alla noia dell’eternità prende il sopravvento spacciandosi per lei. Mi hai chiamato? Sono qui, libera sulla tua testa, distante quanto basta per non raggiungermi mai. Cosa posso fare per te che tu non sia in grado di fare da solo?”

Cos’è la Luna? E come interagisce con la nostra psiche? Ognuno ha la sua risposta e quando si vanno ad approfondire le emozioni di ogni singolo autore si trovano delle sfumature nuove e inedite, in un mare (della Tranquillità) di sensi condivisi. L’autore toglie la polvere lunare e cosa resta? Emozioni, e visioni…

“I Racconti di Luna” è un libro che racconta attraverso l’alternanza di situazioni surreali il rapporto tra il nostro satellite naturale e le vicende di Lukha. Giovanni De Matteo, Sandro Battisti e Lukha B. Kremo completano la pubblicazione con tre racconti inediti, perle di uno stralunato filo conduttore spaziale.

IL RICAVATO SARÀ DEVOLUTO A SUPPORTO DI EMERGENCY

EMERGENCY, un’associazione italiana indipendente e neutrale nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

Lo trovi su http://www.kipple.it/prodotto/i-racconti-di-luna-marco-milani-e-aa-vv/

DUNE

Buongiorno internauti. 🙂

Frank Herbert riuscì a far pubblicare Dune nel 1965, introducendo nel filone fantascientifico delle nuove basi tematiche, sviluppati negli anni a seguire in special modo nella space opera, mescolando ambientazioni futuristiche e storia, con imperi spaziali e società feudali. Dune si rivelò un successo senza precedenti, ed è il romanzo di fantascienza con il record del maggior numero di copie vendute. (cit., da qualche parte in web)

L’ho riletto. Servono altre parole?

No. Non ora… dopo magari, quando torno da Arrakis. Se torno…

SF ANNI 70 (4)

Il decennio fu caratterizzato dalla continuazione dell’attività della New Wave: soprattutto J. G. Ballard scrisse in questo periodo la sua trilogia fondamentale, Crash, Il condominio (High Rise) e L’isola di cemento (The Concrete Island). Entrò in crisi invece Philip K. Dick, per problemi di droga ed esistenziali, che lo portarono a una pausa nella sua produzione fino alla seconda metà del decennio. L’impatto innovativo della New Wave poco a poco si attenuò: i singoli autori andarono ciascuno per la propria strada.

Il fenomeno degli anni settanta fu da un lato l’emergere di numerose scrittrici, sempre più interessate ai temi del femminismo e più in generale dell’identità femminile. Tra le figure dominanti spiccarono Joanna Russ e Ursula K. Le Guin, Marion Zimmer Bradley, Doris Lessing (autrice che proveniva da altre esperienze, ma che negli anni settanta scrisse il monumentale ciclo fantascientifico di Canopus in Argos: Archives). A queste va aggiunta Alice Sheldon, una notevole autrice che fino al 1977 si era nascosta dietro lo pseudonimo maschile di James Tiptree Jr.

A metà degli anni settanta nel cinema di fantascienza il travolgente successo di Guerre stellari di George Lucas riporta in auge i temi della space opera degli anni quaranta; la pellicola richiamava alcuni elementi di sword and sorcery (fu coniato per essa il termine ibrido science fantasy e alcuni commentatori si sono azzardati a dichiarare che si tratta di una fiaba riverniciata di fantascienza). Il successo clamoroso della serie sancì il ritorno a una fantascienza d’intrattenimento, più spensierata e meno culturalmente impegnata. Gli anni vedono anche, in controtendenza al ritorno della fantascienza d’intrattenimento nei canali mainstream, l’emergere del seminale lavoro di Darko Suvin, il quale eserciterà un’influenza senza precedenti sugli studi di fantascienza. Perno centrale del lavoro di Suvin è la concezione della fantascienza come letteratura dello straniamento cognitivo. Il primo termine, derivato dal lavoro dei formalisti russi, sta ad indicare come le rappresentazioni di mondi alternativi a quelli vissuti da lettori e scrittori possa funzionare come dispositivo in grado di gettare nuova luce sulle società in cui questi vivono. Questo nuovo sguardo non è però la soddisfazione di una semplice curiosità, ma ha valore, per l’appunto, cognitivo, che nella terminologia suviniana possiamo interpretare come sinonimo di critico. Per fare un esempio, il mondo futuro rappresentato nella Macchina del Tempo di H.G. Wells permette di evidenziare alcuni aspetti critici dell’imperialismo britannico della fine del XIX secolo, e può quindi configurarsi come critica radicale delle politiche messe in atto dall’impero. Ciò che permetterebbe alla fantascienza di vantare un tale valore cognitivo in opposizione ad altri generi che pur di discostano dai canoni del più comune realismo (come ad esempio il fantasy) sarebbe la plausibilità sociale e tecnologica dei mondi immaginati. In altre parole, immaginare mondi possibili in cui esistono avanzate tecnologie permette di fare una critica alla società con una profondità impossibile per mondi per definizione impossibili. Ultimo elemento fondamentale del pensiero di Suvin è il cosiddetto novum, ovvero ciò che rende effettivamente il mondo immaginato diverso da quello vissuto da autore e lettore, come ad esempio una tecnologia avanzata o degli esseri extraterrestri.

Della serie ‘sono uno scrittore pigro’ il pezzo è tratto da WIKIPEDIA.

KARMA CITY BLUES

Buona giornata, internauti. Della serie ‘solo quelli che mi piacciono’ rispolvero Karma City Blues, di Giovanni De Matteo.

Il mio voto è 10, poi ognuno ha ovviamente i suoi gusti. Stavolta lascio un piccolo estratto, vediamo se vi ispira…

“Dalla piattaforma intercontinentale di Bouvetøya posso godere di una visuale privilegiata. Tra la Terra e le stelle, tra il mondo dei vivi e quello dei morti, questo regno non è altro che l’intersezione dei sogni proiettati da tutti gli intelletti artificiali abilitati a operare e tenere in vita la Borsa Globale. In questo mondo di mezzo vige un’unica legge, il più adatto sopravvive. È tutto qui, un AMH come me: Spike farebbe meglio a non dimenticarsene mai. Sono pur sempre un ibrido umano/algoritmico circondato da un branco di affamati predatori artificiali, molto più veloci ed efficienti di quanto potrò mai sognare di essere. E questo è il loro regno: tu sei un intruso, mettitelo bene in testa, e se non saprai dimostrarti in anticipo abbastanza sveglio, abbastanza rapido, abbastanza efficace, il tuo destino sarà segnato ancora prima di commutare sulla matrice.”

SF ANNI 60: LA NEW WAVE (3)

La rivoluzione nella fantascienza fu portata avanti sui due lati dell’Atlantico: nel Regno Unito c’era il gruppo di scrittori legati alla rivista New Worlds, tra cui spiccava J. G. Ballard, ma che contava anche altri talenti come Brian W. Aldiss, John Brunner e Michael Moorcock. Negli Stati Uniti la figura di riferimento diventò il provocatorio e dissacrante Harlan Ellison, innovativo autore di racconti e curatore di due antologie (intitolate Dangerous Visions e Again, Dangerous Visions) che smossero le acque fin troppo ferme del genere con argomenti scottanti: il sesso, le droghe, il femminismo, il razzismo, il Vietnam, ecc. Nelle antologie di Ellison ci sono nomi importanti della nuova fantascienza americana: Robert Silverberg, Philip José Farmer, Philip K. Dick, Roger Zelazny, Samuel R. Delany, Norman Spinrad, R. A. Lafferty, Joanna Russ, Ursula K. Le Guin, Gene Wolfe, Kate Wilhelm.

La fantascienza della New Wave fu il prodotto di due tendenze che s’incrociavano creando un equilibrio instabile: una ricerca letteraria che spinge molti scrittori a rifarsi ai modelli della letteratura modernista e alle avanguardie del postmodernismo, quindi a non scrivere nello stile da best seller (letteratura di consumo) tipico fino a quel momento di molta letteratura fantascientifica (e il migliore rappresentante di questa tendenza è il più sofisticato e letterario tra gli scrittori americani, Thomas M. Disch); una ben precisa volontà di andare a toccare temi tabù che erano stati assenti per anni dalle riviste di fantascienza: non a caso questo è il momento in cui s’inseriscono autori neri, come Delany, o donne, come la Russ o la Le Guin, o dichiaratamente gay, come Thomas M. Disch e ancora Samuel R. Delany.

Se da un lato la nuova ondata (questo il significato letterale di New Wave) costrinse finalmente il mondo accademico – non solo negli Stati Uniti – ad occuparsi della fantascienza (pur tra resistenze e incomprensioni) – è in questo periodo che nascono le prime riviste accademiche di critica sulla fantascienza, Science-Fiction Studies, Foundation ed Extrapolation, – dall’altro la sofisticazione letteraria di queste opere portò alla presa di distanza di molti fan della fantascienza tradizionale degli Asimov e degli Heinlein.

A metà di questo decennio, Frank Herbert, con Dune (1965), introdusse nel filone fantascientifico temi che saranno poi sviluppati nei decenni successivi, in particolare dal sottogenere della space opera, mischiando ambientazioni futuristiche e topoi della storia passata dell’umanità, con imperi spaziali e strutture sociali di tipo feudale. Dune si rivelò un successo senza precedenti, ed è il romanzo di fantascienza che detiene il record del maggior numero di copie vendute.

Della serie ‘sono uno scrittore pigro’ il pezzo è tratto da WIKIPEDIA, e a proposito di SF, se volete vi propongo un titolo, KORCHIN E L’ODIO di Lukha B. Kremo. Della serie: il Presidente anche stavolta ha fatto un bel libro. Consigliato.

I RACCONTI DI LUNA

“Chiamami Luna. Potrei essere la madre naturale di mille unicorni o la figlia di un dio, indifferentemente. Potrei guardarti dritto negli occhi per dei secoli senza rivolgerti una sola parola. Ma non lo farò, non questa volta. Chiamami Luna. Come fossi il tuo ultimo sogno, la tua prima volta per qualunque cosa non hai mai fatto. Chiamami Luna… Sì, Luna, come quell’altra che brilla di luce altrui. Sono più simile alla sua faccia nascosta, o al suo demone interiore, che ogni tanto in preda alla noia dell’eternità prende il sopravvento spacciandosi per lei. Mi hai chiamato? Sono qui, libera sulla tua testa, distante quanto basta per non raggiungermi mai. Cosa posso fare per te che tu non sia in grado di fare da solo?”

Cos’è la Luna? E come interagisce con la nostra psiche? Ognuno ha la sua risposta e quando si vanno ad approfondire le emozioni di ogni singolo autore si trovano delle sfumature nuove e inedite, in un mare (della Tranquillità) di sensi condivisi. L’autore toglie la polvere lunare e cosa resta? Emozioni, e visioni…

“I Racconti di Luna” è un libro che racconta attraverso l’alternanza di situazioni surreali il rapporto tra il nostro satellite naturale e le vicende di Lukha. Giovanni De Matteo, Sandro Battisti e Lukha B. Kremo completano la pubblicazione con tre racconti inediti, perle di uno stralunato filo conduttore spaziale.

I racconti di Luna – Marco Milani, antologia di racconti – cartaceo, 192 pgg. / ebook (ePub+Mobi) 2021 – Kipple Officina Libraria

IL RICAVATO SARÀ DEVOLUTO A SUPPORTO DI EMERGENCY

EMERGENCY, un’associazione italiana indipendente e neutrale nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

Lo trovi su http://www.kipple.it/prodotto/i-racconti-di-luna-marco-milani-e-aa-vv/ e gli altri store online: Amazon, Ibs, Lafeltrinelli, Mondadoristore, Libraccio.

IT’S MEME DAY

Buona giornata, internauti. It’s Meme Day, e quindi mi rimane solo da farvi/ci un buon augurio: La Forza sia con noi.