IL VIAGGIO DELLA DAUNTLESS

Hola, Internauti. Sempre della serie ‘solo quelli che mi piacciono’, oggi tocca a “Il viaggio della Dauntless” di Jack Campbell.

Non amo granché la Military SF, poi, l’eccezione, ogni tanto salta fuori. Questo è gran bel romanzo, ben scritto, avvincente. Era da un po’ che non andavo in ‘ansia da lettura’. La storia ci mette un attimo a partire, ma poi scorre e affascina, anche se non si fatica a capire come si svolgerà l’azione. Va bene così. Finisce ma lascia un ‘sospeso’, e infatti (dopo una gita a scuriosare su Google) c’è un seguito, che dovrò recuperare: “Fearless – Scontro Mortale”.

Per completezza vi lascio il promo ufficiale:

Tutti i bambini dell’Alleanza hanno studiato a scuola le gesta eroiche di John Geary. “‘Io non sono una leggenda, capitano, o qualsiasi cosa pensiate che sia. Sono un uomo. Non posso fare miracoli.’ ‘Lei è Black Jack Geary, signore!'” Dopo un secolo di combattimenti contro i corporati l’Alleanza è ormai allo stremo, con la flotta bloccata in territorio nemico. L’unica speranza è un uomo che, dopo essere tornato dal mondo dei morti, viene incaricato di portare in salvo la Dauntless, la nave ammiraglia, e la chiave dell’iper-rete per i viaggi interstellari che trasporta. E il capitano John Geary dovrà dimostrarsi all’altezza della leggenda di “Black Jack Geary”.

Trovate la corrispondente pagina del blog su FB al link: https://www.facebook.com/marcomilanidiariodiunoscrittorepigro e su IG al link: https://www.instagram.com/diariodiunoscrittorepigro

IL GIORNO MUORE LENTAMENTE

Buongiorno, Internauti. Sempre della serie ‘solo quelli che mi piacciono’, in una delle mie rare puntate fuori dalla SF (nel tempo ho letto comunque un po’ classici: tutti gli Sherlock, qualche Agatha Christie, Simenon, Fleming, di ‘nuovi’ Cornwell, Highsmith, un paio di Follett e poco altro), oggi tocca a Enrico Luceri con “Il giorno muore lentamente”.

Perché Luceri? Non per caso. Me ne hanno parlato bene a più riprese. Alla prima occasione (con i miei tempi pluriannuali di reazione) in edicola, mi è apparso e l’ho preso. La premessa parte da non molto lontano, valida come accennai in tempi non sospetti per il mio ‘mood’ fanta omnidirezionale, ma anche per i deficit narrativi da recuperare (gialli, thriller, spy) optando maggiormente per gli autori italiani, ormai non più secondi a nessuno. Quindi, a un Vito Introna che seguo da parecchio e ormai giallista di tutto rispetto, un Simone Pavanelli accasato di recente a Mursia dopo il quarto o quinto romanzo, un Alessio Gallerani vincitore di Segretissimo (avevo letto anche altro, di suo, con esito più che positivo), la mia libreria cartacea (ho qualche ebook di Di Marino, Altieri e Macchiavelli) scarna in materia di narrativa ‘reale’ si allargherà in questa direzione. Il posto per Luceri è assicurato.

Già dalle prime pagine Luceri mi si impone come un professionista della scrittura di genere, un inizio preciso e attento a come impostare il narrare con tempistiche è modalità. Proseguendo prendono forma i personaggi, situazione e ambiente. Nell’efferatezza delle azioni, lascia già dedurre il colpevole e lo ‘presenta’ fino a conferma con interludi nello scorrere d’indagine a commistione, fino all’incrociarsi e poi a definirsi del romanzo.

Mi è piaciuto, e quando sbatterò ancora il naso su Luceri, lo prenderò.

PS. Se volete consigliarmi qualche autore autoctono per allargare i miei orizzonti su gialli, thriller, spy, fatelo. Vi ringrazio.

Trovate la corrispondente pagina del blog su FB al link: https://www.facebook.com/marcomilanidiariodiunoscrittorepigro e su IG al link: https://www.instagram.com/diariodiunoscrittorepigro

INFINITY FOG

Buona giornata, internauti. E che la Forza diradi tutte le calure del mondo, specie quelle dentro alle nostre teste bacate. Su ‘Infinity fog’ c’è il festival del prog-metal: da non perdere.

Questa sera il caldo è letale. Per sopravvivere psicologicamente al colpo sono in terapia d’urto, con le cuffie in testa e gli Axxis a palla. Quando ci vuole ci vuole. Stasera quindi: hevvy-metal e zen. Piazzo un pezzo di capitolo tratto dal libro ‘Godzilla e altri sogni – Blue Oyster Cult’.

———————————-

Un esempio di come l’azione musicale può smuovere la mente verso direzioni fantastiche? Sono un esperto in materia. Uno su tutti, dopo le prime due canzoni in stato ‘zen naturale’, recentemente, ascoltando Some Enchanted Evening credo per la milionesima volta, scatta Astronomy. La mente (libera da effetti dopanti di qualunque tipo, tengo a precisarlo, quindi nel caso specifico la psicologia contorta è tutta farina del mio sacco sballato) si è posta in uno stato di attesa.

Le prime note, lente, hanno dato vita a un’immagine di mondo primordiale, saturo di monti e foreste vergini. La situazione è di calma apparente, cielo carico di nubi da tempesta imminente. L’intro musicale prosegue, i bassi sono pieni e la struttura del pezzo inizia a prendere forma mentre il cielo è un blocco unico e i lampi scaricano in linee spesse e dirompenti. Il cambio di ritmo è potente come una molotov degna di Dei della Guerra che esplode, il cielo si squarcia, strappato da altrettali divine mani che si aprono il campo pronte a combattere. Il mondo primordiale subisce l’entrata come calpestato da giganti, rimpicciolisce fino a sparire lasciando la primarietà di soggetto ai due divini (o alieni) antagonisti. Chitarra, voce e base d’accompagnamento si completano in un blocco unico crescente, mobile nella schermaglia verbalmente muta dei contendenti.

Mai letto ‘Signore della Luce’ di Roger Zelazny? È un romanzo del 1967, attuale ancora ora come lo sarà fino a data da destinarsi, in cui il vecchio saggio della fantascienza riporta e spiega gli dei Indù in un futuro fantastico e lontano, dove scienziati terrestri si sono dati poteri semidivini grazie alla loro superavanzata tecnologia e il nome degli antichi dei. Una pietra miliare della letteratura SF. Se vi capita tra le mani…

Ero rimasto ai due Dei, e al primo ‘solo’ di chitarra lo scontro inizia. La volta planetaria prende fuoco mentre le foreste sottostanti si aprono e schiacciano come un prato d’erba spazzato dal vento di bora. Negli scuri generici, lampi di luce e flash più duraturi, che vanno per tutte le tonalità sfolgoranti dal giallo al rosso, accompagnano i due samurai-maghi con tanto di corazzature tecno-medioevali nel loro susseguirsi di colpi e parate. Katane (spade lunghe) immense ed energie universali si scontrano e infrangono in una lotta che non lascia premesse di un vincitore, nella solita metafora ritrita sul dualismo e sull’equilibrio: bene/male, Yin e Yang, maschile/femminile e via così.

Si ritorna al riff portante con la sua magica lentezza, una dinamo che gira e gira per ricaricare le batterie e arrivare alla prossima esplosione di energia. I due Dei sono rimasti ansanti, invisibili, la calma apparente del mondo primordiale è l’icona classica, scontata, di un’eventualità post-catastrofe. Il nero del cielo è minaccioso, i presagi terrificanti. Lo scontro e la musica ampliano l’aspettativa e la portata oltre il cielo, verso l’universo, con la visuale che si innalza ‘oltre’ a inglobare pianeti, un sole sbiadito e appena presente nonostante tutto, e un vuoto di punti stellati che non ha senso osservare. All’assolo portante, duraturo, favoloso, che Buck Dharma inizia similmente a un gong tibetano, piazzando ulteriori poche e significative note simili a mazzate su un incudine per poi scatenarsi in una sonata dar far invidia allo stesso Creatore di tutto, per gli Dei è nuovamente battaglia. Figure ancora più gigantesche all’apparenza, nel concerto universale sono solo esplosioni in allontanamento su un pianeta. La musica prosegue e invade l’Intero, l’universo trema, prende ad aprirsi e a perdere le prime briciole, a essere percorso da immense e potenti energie che spaccano il continuum come un foglio di giornale strappato. Il ‘nero del nulla’ prende a farsi largo nel ‘nero dell’universo’ che sta surclassando i colori della battaglia, in uno scalare di sovrapposizioni in cui, finita la musica, finisce la visione… nel niente.

È silenzio. I pochi attimi successivi paiono secoli di fermo-immagine in cui nulla pare crescere in se stesso. È un’assurdità visiva: fissità-mobile… ma è proprio lei, è così, indescrivibile almeno fino a che un punto luminoso, subito dopo riconoscibile in una figura dorata seduta nella posizione del fior di loto, s’ingrandisce fino a poterlo discernere in un Buddha immobile con la chitarra in grembo.

Parte la canzone successiva, il Buddha apre gli occhi, sorride. Lascia scivolare la chitarra nel vuoto sotto di lui, si guarda la maglietta in cui le lettere B O C sbroccano in raggi come solida sostanza e si mette a ballare (non serve un piano d’appoggio) seguendo il nuovo agglomerato di note…

Ma questa sarà un’altra storia, o un’altra rock-visione.

Trovate la corrispondente pagina del blog su FB al link: https://www.facebook.com/marcomilanidiariodiunoscrittorepigro e su IG al link: https://www.instagram.com/diariodiunoscrittorepigro

LA GUERRA DELLA PACE

Buongiorno, Internauti. Sempre e comunque della serie ‘solo quelli che mi piacciono’, oggi tocca a Vernor Vinge con “La Guerra della Pace” (1984 – The Peace War).

Che dire di Vinge? Poca roba. Ha vinto tre volte il Premio Hugo per il miglior romanzo, nel 1993 con ‘Universo incostante’, nel 2000 con ‘Quando la luce tornerà’ e nel 2007 con ‘Alla fine dell’arcobaleno’, e due volte per il miglior romanzo breve, nel 2002 con ‘Tempi veloci a Fairmont High’ e nel 2004 con ‘I simulacri’.

La Guerra della Pace l’ho trovato un romanzo più che discreto. Storia intrinseca e originale, pregevole in creatività per una trama coinvolgente e suggestiva, personaggi ben rappresentati e attivi. Posso tranquillamente consigliarlo a chiunque, Vinge mi ha più che convinto.

Trovate la corrispondente pagina del blog su FB al link: https://www.facebook.com/marcomilanidiariodiunoscrittorepigro e su IG al link: https://www.instagram.com/diariodiunoscrittorepigro

IL TRONO DI DIAMANTE

Buonasera, internauti. Stasera vi propongo un bel racconto lungo, ovviamente di fantascienza, e si tratta di “Il Trono di Diamante” di Alessandro Montoro, pubblicato con Delos Digital.

Il mio primo approccio con Montoro (premio Urania Short 2022) è stato molto positivo, ho letto una storia avvincente per una trama non scontata, con un’ottimale ritmica narrativa, compendiata il necessario per rendere fruibile un ‘long tale’.

Quindi direi bene. Per quanto possa contare la mia opinione è ‘promosso’, e la buona notizia è che su Delos ci sono perlomeno altri 7 suoi ebook.

Vi lascio la presentazione ufficiale e per chi volesse approfondire, questo è il link –  https://delos.digital/9788825420838/il-trono-di-diamante

—————————–

IL TRONO DI DIAMANTE di Alessandro Montoro

La Terra è assediata da tutta la Galassia e, contro ogni ragione, resiste. Il Trono di Diamante resta al sicuro nonostante la gilda del Paratico, che con i suoi Senzatesta resta neutra di fronte al massacro che continua senza sosta. Il principe Qwara Giata, figlio del Mansa Chimelu Giata, torna dal fronte per cercare risposte alla domanda che lo ossessiona: come può il pianeta azzurro, ormai privo di risorse, resistere da solo contro tutte le Casate nobiliari?

Trovate la corrispondente pagina del blog su FB al link: https://www.facebook.com/marcomilanidiariodiunoscrittorepigro e su IG al link: https://www.instagram.com/diariodiunoscrittorepigro

L’INFERNO DI ASIMOV

Holaaa… internauti, buongiorno.

“L’inferno di Asimov” di Roger MacBride Allen è un romanzo di qualche anno fa, dicesi 1993, ma l’ho letto adesso. Rientra con ogni diritto in ‘pubblico solo quelli che mi piacciono’. Ripesca i robot positronici del ‘Maestro’ e ci ricama attorno un poliziesco tra Spaziali, Terrestri e Coloni in una situazione di difficile convivenza.

Se devo trovargli un difetto, in alcuni tratti è un po’ noioso o dispersivo, comunque nulla di eclatante. Rimane un buonissimo testo. Per me è più che sufficiente.

Blog: https://connectiveworld.wordpress.com

Trovate la corrispondente pagina del blog su FB al link: https://www.facebook.com/marcomilanidiariodiunoscrittorepigro e su IG al link: https://www.instagram.com/diariodiunoscrittorepigro

RADICI DELL’ORRORE

Buonasera, internauti. Stasera vi propongo un’opera d’arte (secondo me, ovviamente) e si tratta di “Radici dell’orrore” di Sandro Battisti, pubblicato con Delos Digital. La storia di due antiche città romane riemerge dall’oblio…

In un borgo a nord di Trento, nel prossimo futuro, potrà davvero capitare di veder camminare un giovane Hitler, appena scampato alla Grande Guerra, diretto verso la birreria dove pronuncerà il suo primo discorso politico?

In un vortice di rimandi e ricordi, di populismi e di teorie indimostrabili sul passato arcaico terrestre, la storia di due antiche città romane riemerge dall’oblio e narra dell’energia mai sopita di due suoi anonimi abitanti, legati dal colore verde e perpetuati nel tempo dal gorgo occulto che governa l’economia postmoderna: il loro ruolo sarà davvero il collante di una speranza capace di bucare le illusioni dello spaziotempo?

L’ebook è disponibile sul DelosStore – https://www.delosstore.it/ebook/54416/radici-dell-orrore/ e su tutti gli altri store.

IL SANGUE DELLE MADRI

Buongiorno, Internauti. Sempre della serie ‘solo quelli che mi piacciono’, oggi ho per le mani IL SANGUE DELLE MADRI di Francesca Cavallero. Una delle mie autrici preferite in quel nutrito gruppo di ragazze fantastiche e bravissime che ci stanno dando dentro scrivendo alla stragrande e facendo la differenza, con un ulteriore incremento qualitativo di buon auspicio per tutta la SF nostrana, già di per sé ormai di altissimo livello.

Veniamo al romanzo, pubblicazione Urania Jumbo di 430 pagine. Tre donne, diverse tra loro quanto ‘interiormente’ simili e decise. Chi scappa, chi insegue, chi deve ricordare. Tre storie sviluppate verso lo stesso obiettivo fino a incrociarsi in un finale echeggiante. C’è azione, tanta, angosciosa e violenta; ponderazione a 360 gradi sulla natura umana, in un ‘mondo’ descritto e sviluppato con una tecnica di scrittura d’inventiva notevole, considerata e credibile.

Il risultato è un romanzo peculiare, attraente e vigoroso che mi ha ‘impegnato’ fino alla fine. Mai noioso, è l’espressione di un’autrice meticolosa dalla mente vulcanica, attenta ai particolari come piace a me. Voto: più che ottimo, eccellente.

Trovate la corrispondente pagina del blog su FB al link: https://www.facebook.com/marcomilanidiariodiunoscrittorepigro e su IG al link: https://www.instagram.com/diariodiunoscrittorepigro

IT’S MEME DAY

Buongiorno Internanti. It’s meme day.

Trovate la corrispondente pagina del blog su FB al link: https://www.facebook.com/marcomilanidiariodiunoscrittorepigro e su IG al link: https://www.instagram.com/diariodiunoscrittorepigro